Sobrietà e solidarietà in parrocchia con la Cena del Digiuno per le Ceneri

La comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo ha vissuto la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri con due celebrazioni. La prima, prettamente parrocchiale, ha visto una partecipazione davvero numerosa, pur rispettando le norme previste dal Covid.

La seconda celebrazione aveva una diversa impostazione: una veglia di preghiera che prevedeva il coinvolgimento dei fedeli in una Cena del digiuno.

La liturgia della Parola ha permesso di approfondire e di entrare nello spirito del cammino quaresimale, tempo in cui cerchiamo di unirci più strettamente al Signore, per condividere il mistero della sua passione e della sua risurrezione. Richiamando il testo del profeta Gioele, don Benedetto ha ben evidenziato l’esigenza di una conversione interiore: «Ritornate a me con tutto il cuore».

Ritornare al Signore “con tutto il cuore”, ha precisato il parroco, significa intraprendere il cammino di una conversione non superficiale e transitoria, bensì un itinerario spirituale che riguarda il luogo più intimo della nostra persona. Il cuore, infatti, è la sede dei nostri sentimenti, il centro in cui maturano le nostre scelte, i nostri atteggiamenti. Quel «Ritornate a me con tutto il cuore» non coinvolge solamente i singoli, ma si estende all’intera comunità, è una convocazione rivolta a tutti: «Radunate il popolo, indite un’assemblea solenne».

Del brano del Vangelo di Matteo, don Benedetto ha inteso riproporre le tre opere di pietà previste nella legge mosaica: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. Ha quindi messo in evidenza una tentazione comune in queste tre opere, che si può riassumere proprio nell’ipocrisia, che nomina per ben tre volte: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini, per essere ammirati da loro»; «Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti»; «Quando pregate, non siate simili agli ipocriti, che amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente»; e «quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti».

Il sacerdote ha ribadito che il Signore non si stanca mai di avere misericordia di noi, e vuole offrirci ancora una volta il suo perdono – tutti ne abbiamo bisogno – invitandoci a tornare a Lui con un cuore nuovo, purificato dal male.

Don Benedetto ha anche richiamato le espressioni che vengono proposte nell’imposizione delle Ceneri: «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai» o in alternativa l’esortazione di Gesù: «Convertitevi e credete al Vangelo». Entrambe le formule sono state pronunciate in forma comunitaria, rispettando le norme di prevenzione del Covid, e costituiscono un richiamo alla verità dell’esistenza umana: siamo creature limitate, peccatori sempre bisognosi di penitenza e di conversione.

Particolarmente suggestiva è stata la celebrazione della Cena del Digiuno, per la quale ogni fedele ha sostituito la cena nella propria casa condividendo un panino e una bottiglietta d’acqua con i fratelli e le sorelle presenti, devolvendo come “segno di carità” un’offerta per i terremotati della Croazia e dell’Indonesia.

Davvero questo Mercoledì delle Ceneri ha consentito di iniziare con spirito nuovo e sereno il periodo della Quaresima, percependo in questa fase del Coronavirus un’esigenza di solidarietà e di fraternità, preludio per vivere una vera Santa Pasqua del Signore!

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