L’età dei ragazzi è una stagione come la primavera, carica di primizie e di promesse. Giovenale, poeta latino, ha lasciato un motto, quasi un imperativo a tutti coloro che si occupano dell’educazione o della cura e della protezione del fanciullo: Maxima debetur puero reverentia (al fanciullo si deve il massimo rispetto).
La religione cristiana trova nel Signore Gesù una particolare attenzione nel Vangelo: Sinite parvulos venire ad Me (lasciate che i fanciulli vengano a Me). Con questa espressione Gesù Cristo ci mostra quale deve essere l’atteggiamento di rispetto ed accoglienza con cui accudire ogni fanciullo, specialmente quando è debole ed in difficoltà, quando soffre ed è indifeso. L’educazione e la promozione del benessere di un bambino partono dalla famiglia e dalla scuola, passando anche dalla parrocchia.
Alla famiglia, alla scuola ed alla parrocchia compete l’obiettivo di favorire in ogni individuo in crescita la realizzazione e l’espressione delle proprie qualità naturali, attitudini e risorse, al fine di raggiungere il benessere proprio e degli altri, perseguendo anche ideali di vita e di libertà eticamente ispirati.
La parrocchia di San Michele Arcangelo desidera rivolgersi a tutte le famiglie, perché insieme si possa collaborare, per assicurare ai ragazzi tutte le forme di assistenza e di formazione, per un corretto sviluppo delle qualità umane, fisiche, spirituali, morali, sociali…
Anzitutto, è necessario avere disponibilità e collaborazione da parte di tutte le componenti: famiglie, parrocchia, società sportive, enti, amministrazioni, commercianti, liberi professionisti, persone di buona volontà.
La parrocchia mette a disposizione il campo di basket, il terreno di calcetto, i locali parrocchiali.
È necessario però che tutti coloro che vogliono bene ai ragazzi possano mobilitarsi in quest’opera di crescita e di sviluppo, che sicuramente – con il concorso e lo sforzo comune – sortirà effetti e risultati benefici e positivi.
Un giovane negli Stati Uniti, prima di morire, ha rimproverato la propria mamma, perché non si è mostrata sensibile ed attenta alla sua crescita. Anche se ci dovesse essere un solo ragazzo “solo ed incapace di muoversi nella vita”, facciamo tutto il possibile per dargli l’opportunità di crescere in serenità e grazia.
Il Signore favorisca una “novella primavera” in questa nostra parrocchia, coinvolgendo tutte le persone di buona volontà a dare il massimo impegno a favore dei nostri ragazzi, loro che sono la vera primavera della vita.